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CFD

CFD, acronimo di Contract For Difference (letteralmente, ’contratto per differenza’), è il nome dato ad un particolare tipo di strumento finanziario che permette il trading basato sui prezzi di un particolare bene o titolo, senza che questo sia in realtà posseduto.

In altre parole, il CFD è un contratto tra un possessore di un titolo ed un acquirente che, pur comprando il contratto non acquista il bene sottostante.

CFD: particolarità

Con il CFD, il possessore presta all’acquirente il titolo, cedendo all’investitore la performance economica del titolo durante la durata del contratto. Ovvero la differenza tra il valore all’apertura del contratto (accensione) CFD e la sua chiusura (conclusione).

I beni sottostanti ai CFD possono essere gli indici, i titolo, le valute e altri asset comunemente scambiati sui mercati.

Come negli scambi tradizionali, anche con i CFD si può scegliere se comprare (entrando long) o vendere (entrando short).

  • Entrando Long: si paga al possessore l’interesse per il "prestito" del titolo per ricevere alla fine del contratto i vari ed eventuali profitti del titolo stesso.
  • Entrando Short: si riceve un interesse dal possessore del titolo e si ottiene ulteriore profitto nel caso in cui il valore del titolo sia sceso durante la durata del contratto.

Storia

I CFD vennero inizialmente utilizzati da hedge funds e investitori istituzionali con lo scopo di proteggere la propria esposizione azionaria sul London Stock Market, in modo di trarre vantaggio economico.

Alla fine degli anni ’90 i CFD sono stati introdotti per la prima volta agli investitori retail e negli ultimi tempi stanno godendo di notevole successo.

Collegamenti esterni:

  • Lezioni dalla Guida ai CFD di Hargreaves Lansdown su Forexinfo.it